fake news e censura

Nuova app di messaggistica statale russa: Putin e il totale controllo dell’ecosistema digitale



Indirizzo copiato

La Russia si dota di un’unica app di Stato per la messaggistica e l’accesso ai servizi digitali. Mentre Mosca mira alla sovranità tecnologica, crescono i dubbi sul suo impatto reale sulla privacy e le libertà dei cittadini. Ma Putin potrebbe usare l’app per diffondere propaganda, disinformazione e censurare i dissidenti

Pubblicato il 27 giu 2025

Gabriele Iuvinale

Senior China Fellows at Extrema Ratio

Nicola Iuvinale

Senior China Fellows at Extrema Ratio



La nuova app di messaggistica statale russa: verso il controllo totale dell'ecosistema digitale da parte di Putin

La Russia si lancia in un’iniziativa digitale ambiziosa, ma dai risvolti problematici per la privacy, dopo che il 24 giugno, il presidente Vladimir Putin ha firmato una legge che autorizza lo sviluppo di una nuova applicazione di messaggistica sostenuta dallo Stato.

Dietro a questa spinta verso un controllo statale centralizzato nel settore della messaggistica, si celano però profondi dubbi non solo sulla fattibilità tecnica ed economica di un progetto di tale portata, ma anche sulle sue implicazioni per i diritti e le libertà individuali. E sui rischi di disinformazione e cyber censura.

La messaggistica russa secondo Putin: gestita dallo Stato

L’obiettivo dichiarato è l’integrazione di servizi digitali governativi, finanziari e commerciali in un’unica piattaforma unificata.

Questa mossa è l’ultimo tassello di una strategia a lungo termine, quella della “sovranità digitale” di Mosca, volta a ridurre drasticamente la dipendenza da servizi e piattaforme tecnologiche straniere come WhatsApp e Telegram.

La necessità di questa autonomia tecnologica è diventata ancora più pressante, dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, che ha spinto molte aziende occidentali a lasciare il mercato russo, creando un vuoto che il Cremlino intende colmare con soluzioni interne.

Un’app di messaggistica gestita dallo Stato, per sua stessa natura, solleva questioni spinose riguardo alla privacy dei dati degli utenti e alla possibilità di sorveglianza.

Gli esperti si chiedono come potrà una piattaforma di questo tipo garantire la riservatezza delle comunicazioni, quando è soggetta al controllo diretto del governo. E quale sarà il reale margine di scelta per i cittadini, se l’alternativa straniera dovesse diventare meno accessibile o funzionale. Questo scenario suscita un timore concreto espresso dagli attivisti per i diritti digitali.

Sicurezza nazionale e controllo
dell’informazione

Putin vuole questa legge principalmente per due ragioni interconnesse: sicurezza nazionale e controllo dell’informazione.

Dotarsi di una propria infrastruttura digitale e di servizi “made in Russia” permette al Cremlino di minimizzare i rischi di interruzioni di servizio dovute a sanzioni o tensioni geopolitiche, garantendo la continuità operativa in qualsiasi scenario.

Allo stesso tempo, un’applicazione controllata dallo Stato offre una leva significativa per la gestione del flusso informativo interno, la lotta a quelle che vengono definite “fake news” (per difendere la propaganda) e, potenzialmente, per il monitoraggio delle attività online dei cittadini.

La possibilità di integrare servizi pubblici essenziali rende questa piattaforma non solo un mezzo di comunicazione, ma un vero e proprio “hub” per la vita digitale dei russi, consolidando ulteriormente il controllo statale sull’ecosistema online.

Sovranità digitale o controllo: le prime ombre sul progetto

La spinta verso una piena indipendenza tecnologica ha visto un’accelerazione significativa a seguito delle sanzioni imposte alla Russia.

Il governo russo sostiene che questa nuova app statale offrirà funzionalità innovative e uniche, superando le capacità di Telegram e WhatsApp, piattaforme da cui Mosca cerca di affrancarsi.

Tuttavia, questa ambizione di un controllo statale centralizzato nel settore della messaggistica solleva immediate e profonde preoccupazioni.

Critici e difensori dei diritti digitali sono allarmati dai potenziali rischi per la privacy e le (già compresse) libertà personali dei cittadini russi.

La questione centrale risiede nella natura del controllo statale su una piattaforma destinata a diventare un fulcro per la comunicazione e l’accesso ai servizi essenziali.

Sebbene l’intento dichiarato sia quello di creare un ambiente sicuro e affidabile, la storia russa di controllo sull’informazione e sorveglianza digitale alimenta i timori che questa app possa trasformarsi in uno strumento di monitoraggio.

Un segnale preoccupante in tal senso è stato lanciato da Mikhail Klimarev, direttore della Internet Protection Society, un rispettato gruppo russo per i diritti digitali.

Già all’inizio di questo mese, Klimarev ha affermato di aspettarsi che il governo russo possa ricorrere al rallentamento (throttling) delle velocità di WhatsApp e Telegram per incentivare gli utenti a migrare verso la nuova app statale.

Una tattica simile non sarebbe una novità per il Cremlino, che ha già dimostrato la volontà di manipolare il traffico internet per scopi politici o di controllo. Un precedente significativo è il blocco temporaneo di Telegram in Russia nel 2018 e le continue pressioni sulle piattaforme straniere per la localizzazione dei dati e la moderazione dei contenuti.

Il rischio per i cyber dissidenti

L’idea che la scelta di un’applicazione di messaggistica possa non essere più dettata solo dalle preferenze personali, ma influenzata da ostacoli tecnici imposti dal governo, è un campanello d’allarme per la libertà di comunicazione e l’accesso imparziale all’informazione.

I sostenitori della privacy temono che, una volta che gli utenti saranno costretti o fortemente incentivati a utilizzare l’app statale, i loro dati e le loro conversazioni potrebbero essere più facilmente accessibili alle autorità, senza adeguate garanzie legali o indipendenza giudiziaria.

La mancanza di trasparenza sulle modalità di protezione dei dati degli utenti e l’assenza di crittografia end-to-end per impostazione predefinita su alcune piattaforme russe sono già state oggetto di critiche in passato.

In questo contesto, emerge anche la preoccupazione che una sorveglianza più agevole delle comunicazioni possa avere un effetto “raggelante” sulla libertà di espressione e di organizzazione per i cittadini, specialmente per coloro che esprimono dissenso ed oggi rischiano il carcere.

Le reazioni dall’Europa: preoccupazioni per privacy e disinformazione

Sebbene non vi sia stata una reazione ufficiale specifica da parte dell’Unione Europea o dei singoli Stati membri direttamente alla firma di questa nuova legge, le posizioni e i principi europei consolidati in materia di diritti digitali e privacy suggeriscono una chiara linea di pensiero.

L’Europa ha in passato condannato fermamente leggi russe che imponevano la conservazione dei dati di comunicazione o l’inserimento di “backdoor” nelle app di messaggistica, considerandole violazioni dei diritti umani e del diritto alla privacy.

È quindi altamente probabile che un’app di Stato con potenziali capacità di sorveglianza solleverebbe le medesime preoccupazioni.

Il Dsa contro la disinformazione

L’Ue è anche attivamente impegnata nella lotta contro le campagne di disinformazione, molte delle quali sono state associate a fonti filorusse e diffuse tramite piattaforme online.

Normative europee come il Digital Services Act (Dsa) mirano a responsabilizzare le grandi piattaforme digitali per i contenuti che ospitano. Un’app di Stato russa, concepita per il controllo dell’informazione interna, sarebbe probabilmente vista con sospetto in questo contesto, data la potenziale strumentalizzazione per la propaganda o la censura.

Il modello russo, incentrato sul controllo statale diretto, si discosta totalmente dall’approccio europeo, che mira a bilanciare la sicurezza con le libertà individuali e la concorrenza nel mercato digitale.

Messaggistica unica di Stato: funzionalità e implicazioni della nuova legge

La legge firmata da Putin il 24 giugno non si limita a un generico “sviluppo” di un’app. Essa getta le basi per la creazione di un “unico messaggero di Stato” che avrà una portata e funzionalità ben più ampie rispetto a una semplice chat. L’obiettivo dichiarato è l’integrazione di servizi digitali statali, finanziari e commerciali in un’unica applicazione multifunzionale.

Il governo russo avrà il compito di designare l’organizzazione responsabile del lancio e della gestione di questo servizio, nonché dello sviluppo del programma per il suo utilizzo.

L’operatore incaricato dovrà soddisfare requisiti stringenti:

  • entità giuridica russa con un sito web, un servizio o un programma che abbia già un pubblico di oltre 500.000 utenti russi al giorno. Questa condizione suggerisce che il governo potrebbe puntare su un’azienda già consolidata nel panorama digitale russo, come per esempio VK (il “Facebook russo”), per lo sviluppo dell’app. Tale risorsa dovrà anche consentire la pubblicità e l’utilizzo tramite applicazioni preinstallate sui dispositivi;
  • diritto esclusivo sul programma, con la relativa iscrizione nel registro del software russo. Questo requisito è fondamentale per garantire l’indipendenza tecnologica del servizio e la sua sicurezza, evitando dipendenze da tecnologie straniere.

Funzionalità previste per diventare la WeChat russa

Le funzionalità previste dell’app, approvata da Sergei Boyarsky, capo della Commissione per la politica dell’informazione della Duma di Stato, mirano a semplificare la vita quotidiana dei cittadini russi, integrando diverse interazioni digitali in un unico punto di accesso:

  • ID digitale permetterà ai cittadini di confermare la propria età alla cassa del supermercato, effettuare il check-in in hotel senza documenti cartacei, e persino fungere da tessera studentesca. Sarà utilizzabile per confermare identità, età o status preferenziale in situazioni quotidiane, sia online che di persona, semplicemente mostrando lo schermo del telefono. Questi documenti elettronici saranno equiparati a quelli cartacei, ma, aspetto cruciale, non potranno essere annullati;
  • firma elettronica integrata con l’applicazione “Gosklyuchoy”: consentirà di firmare elettronicamente contratti, come quelli di locazione, acquisto/vendita di automobili o con operatori di telecomunicazioni, semplificando la burocrazia;
  • chat scolastiche, centralizzeranno la comunicazione per i genitori, permettendo loro di ricevere informazioni su valutazioni e compiti, e di interagire con le istituzioni educative direttamente tramite l’app.

Secondo il Ministero dello Sviluppo Digitale, la registrazione al servizio avverrà tramite numero telefonico.

Prospettive future dell’app di messaggistica russa di Putin

La legge approvata non proibisce esplicitamente l’uso di servizi di messaggistica stranieri. Tuttavia, come ha spiegato Natalia Spitsyna, avvocato senior di Seven Hills Legal, sebbene l’iscrizione all’applicazione sarà inizialmente volontaria e i cittadini avranno la possibilità di continuare a utilizzare le app straniere, non si può escludere che, in futuro, l’uso di almeno alcune funzionalità diventi obbligatorio, spingendo di fatto gli utenti verso la piattaforma nazionale.

L’ispirazione per questo progetto sembra derivare da modelli di successo come WeChat in Cina, KakaoTalk in Corea del Sud o Zalo in Vietnam, che hanno saputo conquistare posizioni dominanti grazie a un ingresso tempestivo nel mercato e all’integrazione di una vasta gamma di servizi.

Mikhail Kopnin, direttore del dipartimento IT di DCLogic, ha avvertito che lo sviluppo di un messaggero nazionale competitivo è un compito a lungo termine, stimando almeno 3-5 anni per raggiungere una significativa popolarità e ancora più tempo per competere pienamente con WhatsApp e Telegram. Sarà cruciale attrarre creatori di contenuti, partner informativi e sponsor.

Il vero vantaggio competitivo del nuovo servizio risiederà nei suoi diritti di accesso esclusivi ai servizi statali digitali.

Questo aspetto potrebbe costringere, o quantomeno incentivare fortemente, i cittadini russi ad utilizzarlo per risolvere le loro attività quotidiane che richiedono la comunicazione con i servizi statali.

Come sottolineato da Viktor Sizov, co-fondatore dell’operatore logistico digitale versta.io, questi diritti esclusivi garantiranno un numero significativo di download, ma il vero successo dipenderà dall’offerta di servizi aggiuntivi convenienti, come quelli finanziari o per la comunicazione aziendale.

In futuro vedremo come questo progetto, ambizioso per rafforzare la sovranità digitale russa e con implicazioni controverse per la privacy, si evolverà nel tempo e quale impatto reale avrà sulla vita digitale dei russi.

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 5

OSZAR »